Prevenzione e contrasto dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo

Il presente Codice Interno è da intendersi come parte integrante del vigente Regolamento di Istituto ed è stato approvato dal Consiglio d’Istituto con delibera n. 16 del 14/04/2025.

  • Visti gli artt. 3 – 33 - 34 della Costituzione Italiana;
  • tenuto conto della Direttiva MIUR n.16 del 5 febbraio 2007 recante “Linee di indirizzo generali ed azioni a livello nazionale per la prevenzione e la lotta al bullismo”;
  • tenuto conto della direttiva MPI n. 30 del 15 marzo 2007 recante “Linee di indirizzo ed indicazioni in materia di utilizzo di ‘telefoni cellulari’ e di altri dispositivi elettronici durante l’attività didattica, irrogazione di sanzioni disciplinari, dovere di vigilanza e di corresponsabilità dei genitori e dei docenti”;
  • tenuto conto della direttiva MPI n. 104 del 30 novembre 2007 recante “Linee di indirizzo e chiarimenti interpretativi ed applicativi in ordine alla normativa vigente posta a tutela della privacy con particolare riferimento all’utilizzo di telefoni cellulari o di altri dispositivi elettronici nelle comunità scolastiche allo scopo di acquisire e/o divulgare immagini, filmati o registrazioni vocali”; vista la direttiva MIUR n.1455/06;
  • visto il D.P.R. 249/98 e 235/2007 recante “Statuto delle studentesse e degli studenti” e le linee di orientamento per azioni di prevenzione e di contrasto al bullismo e al cyberbullismo, MIUR aprile 2015;
  • tenuto conto delle linee di orientamento per azioni di prevenzione e di contrasto al bullismo e al cyberbullismo, MIUR aprile 2015
  • visti gli artt. 581-582-594-595-610-612-635 del Codice Penale;
  • visti gli artt. 2043-2047-2048 Codice Civile;
  • vista la Legge n.71/2017;
  • vista la Legge n. 70 del 17 maggio 2024;
  • vista la nota MIM n. 121 del 20 gennaio 2025.

 

  1. PREMESSA

Con l’evolversi delle nuove tecnologie, l’espansione della comunicazione elettronica e online e la sua diffusione tra i pre-adolescenti e gli adolescenti, il bullismo ha assunto le forme subdole e pericolose del cyberbullismo che richiedono la messa a punto di nuovi e più efficaci strumenti di contrasto. Tutti gli studi svolti in diversi ambiti a livello internazionale, hanno evidenziato che l'unica arma davvero efficace per contrastare il bullismo e il cyberbullismo è la prevenzione, attraverso un approccio integrato di responsabilizzazione delle principali agenzie educative, la famiglia e la scuola. Quest’ultima, presidio di legalità, attraverso l’azione educativa e formativa rappresenta la più importante risorsa per il conseguimento degli obiettivi della lotta al bullismo e al cyberbullismo, “… alle scuole, infatti, in quanto istituzioni poste al conseguimento delle finalità educative, è affidato il compito di individuare e di contrastare il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo, qualora siano già presenti, e di realizzare interventi mirati di prevenzione del disagio, ponendo in essere specifiche azioni culturali ed educative rivolte a tutta la comunità scolastica, ivi comprese le famiglie, in risposta alle necessità individuate" (da Linee di orientamento MIUR per azioni di prevenzione e di contrasto al bullismo e al cyberbullismo).

Questo Codice Interno inoltre risponde alle disposizioni legislative a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del bullismo e del cyber bullismo.

Art. 4 comma 3 Legge n. 71 del 29 maggio 2017: ogni istituto scolastico, nell'ambito della propria autonomia, individua fra i docenti un referente con il compito di coordinare le iniziative di prevenzione e di contrasto del cyberbullismo, anche avvalendosi della collaborazione delle Forze di polizia nonché delle associazioni e dei centri di aggregazione giovanile presenti sul territorio.

 

2. ASPETTI DEFINITORI DEL BULLISMO E DEL CYBERBULLISMO

Il bullismo è una forma di comportamento sociale di tipo violento e intenzionale, di natura sia fisica che psicologica, oppressivo e vessatorio, ripetuto nel corso del tempo e attuato nei confronti di persone considerate dal soggetto che perpetra l'atto in questione come bersagli facili e/o incapaci di difendersi. È tipico dell’età pre-adolescenziale e adolescenziale, spesso messo in atto a scuola. Gli atti di bullismo si presentano in modi diversi e devono essere distinti chiaramente da quelli che, invece, possono identificarsi come semplici scherzi/giochi inopportuni o ragazzate. Le dimensioni che caratterizzano il fenomeno sono le seguenti:

Ø  Pianificazione: il bullismo è un comportamento aggressivo pianificato. Il bullo sceglie attentamente la vittima tra i compagni più timidi e isolati per ridurre il rischio di possibili ritorsioni, aspetta che la supervisione dell’adulto sia ridotta e agisce con l’intenzione di nuocere;

Ø  Potere: il bullo è più forte della vittima, non per forza in termini fisici, ma anche sul piano sociale; il bullo ha un gruppo di amici-complici con cui agisce, mentre la vittima è sola, vulnerabile e incapace di difendersi;

Ø  Rigidità: i ruoli di bullo e vittima sono rigidamente assegnati;

Ø  Gruppo: gli atti di bullismo vengono sempre più spesso compiuti da piccole “gang”;

Ø  Paura: sia la vittima che i compagni che assistono agli episodi di bullismo hanno paura, temono che parlando di questi episodi all’adulto la situazione possa solo peggiorare, andando incontro a possibili ritorsioni da parte del bullo. Meglio subire in silenzio sperando che tutto passi.

In base a queste dimensioni, il bullismo può assumere forme differenti:

Ø  fisico: atti aggressivi diretti (dare calci, pugni, ecc.), danneggiamento delle cose altrui, furto intenzionale;

Ø  verbale: manifesto (deridere, umiliare, svalutare, criticare, accusare, ecc.) o nascosto (diffondere voci false e offensive su un compagno, provocazioni, ecc.);

Ø  relazionale: sociale (escludere il compagno dalle attività di gruppo, ecc.) o manipolativo (rompere i rapporti di amicizia di cui gode la vittima).

Il cyberbullismo è una forma di prepotenza virtuale attuata attraverso l’uso di internet e delle tecnologie digitali. Come il bullismo tradizionale è una forma di prevaricazione e di oppressione reiterata nel tempo, perpetrata da una persona o da un gruppo di persone più potenti nei confronti di un’altra percepita come più debole, in genere nel gruppo dei pari.

Caratteristiche del cyberbullismo:

Ø  L’impatto: la diffusione di materiale tramite internet è incontrollabile e non è possibile prevederne i limiti (anche se la situazione migliora, video e immagini potrebbero restare online)

Ø  Il possibile anonimato: chi offende online potrebbe tentare di rimanere nascosto dietro un nickname e cercare di non essere identificabile.

Ø  L’assenza di confini spaziali: il cyberbullismo può avvenire ovunque, invadendo anche gli spazi personali e privando l’individuo dei suoi spazi-rifugio (la vittima può essere raggiungibile anche a casa).

Ø  L’assenza di limiti temporali: il cyberbullismo può avvenire a ogni ora del giorno e della notte.

Ø  L’assenza di empatia: non vedendo le reazioni della sua vittima alle sue aggressioni, il cyberbullo non è mai totalmente consapevole delle conseguenze delle proprie azioni e questo ostacola ancor di più la possibilità per lui di provare empatia - o rimorso a posteriori -, per ciò che ha fatto, se non viene aiutato ad esserne consapevole da un amico, da un insegnante o da altri.

Rientrano nel cyberbullismo le seguenti situazioni:

Ø  Mancato rispetto delle netiquette: in ambito informatico il termine Netiquette (o “Internet netiquette”) viene utilizzato per riferirsi a tutta quella serie di norme e regole di comportamento che non sono imposte per legge, ma che spettano alla buona coscienza di ciascun utente su internet;

Ø  Flaming: litigi on line nei quali si fa uso di un linguaggio violento e volgare

Ø  Harassment: molestie attuate attraverso l’invio ripetuto di linguaggi offensivi

Ø  Cyberstalking: invio ripetuto di messaggi che includono esplicite minacce fisiche, al punto che la vittima arriva a temere per la propria incolumità

Ø  Denigrazione: pubblicazione all’interno di comunità virtuali, quali newsgroup, blog, forum di discussione, messaggistica immediata, siti internet... di pettegolezzi e commenti crudeli, calunniosi e denigratori

Ø  Outing estorto: registrazione delle confidenze –raccolte all’interno di un ambiente privato- creando un clima di fiducia e poi inserite integralmente in un blog pubblico

Ø  Impersonificazione: insinuazione all’interno dell’account di un’altra persona con l’obiettivo di inviare dal medesimo messaggi ingiuriosi che screditino la vittima

Ø  Esclusione: estromissione intenzionale dall’attività on line

Ø  Sexting: invio di messaggi via smartphone e internet, corredati da immagini a sfondo sessuale.

Il nostro Istituto dichiara in maniera chiara e ferma l’inaccettabilità di qualsiasi forma di prepotenza, di violenza, di sopruso, di bullismo e di cyberbullismo. Attraverso i propri regolamenti, il patto di corresponsabilità, le strategie educative mirate a costruire relazioni sociali positive, l’azione formativa rivolta agli studenti, alle famiglie e a tutto il personale della scuola, l’Istituto coinvolge l’intera comunità educante nel lavoro di prevenzione dei comportamenti problematici, di miglioramento del clima della scuola e di supporto agli studenti in difficoltà.

 

3.RESPONSABILITA’ DELLE VARIE FIGURE SCOLASTICHE

Il nostro Istituto dichiara in maniera chiara e ferma l’inaccettabilità di qualsiasi forma di prepotenza, di violenza, di sopruso, di bullismo e di cyberbullismo. Attraverso i propri regolamenti, il patto di corresponsabilità e le strategie educative mirate a costruire relazioni sociali positive l’Istituto coinvolge l’intera comunità educante nel lavoro di prevenzione dei comportamenti problematici, di miglioramento del clima della scuola e di supporto agli studenti in difficoltà. Per tale motivo:

IL DIRIGENTE SCOLASTICO:

· individua attraverso il Collegio dei Docenti un referente per il cyberbullismo;

· coinvolge, nella prevenzione e contrasto al fenomeno del bullismo, tutte le componenti della comunità scolastica, particolarmente quelle che operano nell'area dell'informatica, partendo dall'utilizzo sicuro di Internet a scuola;

· prevede all’interno del PTOF corsi di aggiornamento e formazione in materia di prevenzione dei fenomeni del bullismo e cyberbullismo rivolti al personale docente e Ata;

· promuove azioni di sensibilizzazione riguardo fenomeni del bullismo e cyberbullismo nel territorio in rete con enti, associazioni, istituzioni locali ed altre scuole, coinvolgendo alunni, docenti, genitori ed esperti;

· favorisce la discussione all’interno della scuola, attraverso i vari organi collegiali, creando i presupposti di regole condivise di comportamento per il contrasto e la prevenzione dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo;

· favorisce la partecipazione ad azioni culturali ed educative rivolte agli studenti, per acquisire le competenze necessarie all’esercizio di una cittadinanza digitale consapevole;

· predispone sul sito internet della scuola uno spazio riservato al tema del cyberbullismo in cui raccogliere il materiale informativo e di restituzione dell’attività svolta dalla scuola nell’ambito della prevenzione;

· si attiva nella predisposizione di uno sportello di ascolto “face to face”, anche con la collaborazione di personale qualificato esterno.

 

IL REFERENTE DEL BULLISMO E DEL CYBERBULLISMO:

· promuove la conoscenza e la consapevolezza del bullismo e del cyberbullismo attraverso incontri che coinvolgano genitori, studenti e tutto il personale volti anche alla prevenzione ed informazione sulle sanzioni previste e sulle responsabilità di natura civile e penale;

· si rivolge a partner esterni alla scuola, quali servizi sociali e sanitari, aziende del privato sociale, forze di polizia, per realizzare incontri di prevenzione;

· cura rapporti di rete fra scuole per eventuali convegni/seminari/corsi e per la giornata mondiale sulla Sicurezza in Internet, la “Safer Internet Day” (SID);

· si attiva per la somministrazione di questionari agli studenti (anche attraverso strumenti on line) finalizzati al monitoraggio che possano fornire una fotografia della situazione e consentire una valutazione oggettiva dell’efficacia degli interventi attuati;

 

IL COLLEGIO DEI DOCENTI:

· promuove scelte didattiche ed educative, anche in collaborazione con altre scuole in rete, per la prevenzione del fenomeno del bullismo e del cyberbullismo;

· prevede all’interno del PTOF la possibile partecipazione ad eventuali corsi di aggiornamento e formazione, in materia di Cittadinanza digitale consapevole e di prevenzione dei fenomeni di bullismo e del cyberbullismo;

· progetta azioni culturali ed educative rivolte agli studenti, per acquisire le competenze utili all’esercizio di una Cittadinanza digitale consapevole;

· coinvolge, nella prevenzione e nel contrasto al fenomeno del bullismo e del cyberbullismo, tutte le componenti della comunità scolastica, particolarmente quelle che operano nell'area dell'informatica, partendo dall'utilizzo sicuro di Internet a scuola.

 

IL CONSIGLIO DI CLASSE:

· pianifica attività didattiche e/o integrative finalizzate al coinvolgimento attivo e collaborativo degli studenti e all'approfondimento di tematiche che favoriscano la riflessione e la presa di coscienza della necessità dei valori di convivenza civile;

· favorisce un clima collaborativo all'interno della classe e nelle relazioni con le famiglie e propone progetti di educazione alla legalità e alla cittadinanza attiva.

 

I DOCENTI:

· intraprendono azioni congruenti con l’utenza del proprio ordine di scuola, tenuto conto che l’istruzione ha un ruolo fondamentale sia nell’acquisizione e rispetto delle norme relative alla convivenza civile, sia nella trasmissione dei valori legati ad un uso responsabile di internet;

· valorizzano, nell'attività didattica, modalità di lavoro di tipo cooperativo e spazi di riflessione adeguati al livello di età degli alunni;

· monitorano atteggiamenti considerati sospetti o preoccupanti degli alunni, dandone immediata comunicazione al Dirigente Scolastico;

· si impegnano a rimanere aggiornati sulle tematiche del cyberbullismo, anche attraverso corsi di aggiornamento proposti dalla scuola o dal web.

 

I GENITORI:

· partecipano attivamente alle azioni di formazione/informazione, proposte dalla scuola, sui comportamenti sintomatici del bullismo e del cyberbullismo;

· sono attenti ai comportamenti dei propri figli;

· vigilano sull’uso delle tecnologie da parte dei ragazzi, con particolare attenzione ai tempi, alle modalità, agli atteggiamenti conseguenti (i genitori dovrebbero allertarsi se uno studente, dopo l’uso di internet o del proprio telefonino, mostra stati depressivi, ansiosi o paura);

· conoscono le azioni messe in campo dalla scuola e collaborano secondo le modalità previste dal Patto di corresponsabilità;

· conoscono il Regolamento disciplinare d’Istituto;

· conoscono le sanzioni previste dal presente Codice Interno – parte integrante del Regolamento d’Istituto – nei casi di cyberbullismo e navigazione on-line a rischio.

 

GLI ALUNNI:

· imparano le regole basilari, per rispettare gli altri, quando sono connessi alla rete, facendo attenzione alle comunicazioni che inviano.

· sono coinvolti nella progettazione e nella realizzazione delle iniziative scolastiche, al fine di favorire un miglioramento del clima e, dopo opportuna formazione, possono operare come tutor per altri studenti;

· si impegnano a diffondere buone pratiche nel rispetto dei diritti di ogni membro della comunità scolastica ed extrascolastica;

· sono consapevoli che non è loro consentito, durante le attività didattiche o comunque all’interno della scuola, acquisire – mediante smartphone o altri dispositivi elettronici – immagini, filmati o registrazioni vocali, se non per finalità didattiche, previo consenso del docente e che, in ogni caso, non è consentita la loro divulgazione, essendo utilizzabili solo per fini personali di studio e documentazione, nel rispetto del diritto alla riservatezza di tutti;

· sono gli attori principali del benessere della comunità scolastica e sono tenuti pertanto a segnalare agli organi preposti (Dirigente scolastico, referente del bullismo/cyberbullismo, psicologo della scuola, docenti, etc…) eventuali atti di bullismo e cyberbullismo di cui sono a conoscenza, consapevoli del fatto che verrà garantita loro la riservatezza di quanto comunicato.

 

4.SEGNALAZIONE DI CASI E PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI E DI SOSTEGNO

Alunni, famiglie, docenti e tutto il personale scolastico attivo nell’Istituto, qualora vengano a conoscenza di un atto che potrebbe essere configurabile come bullismo e/o cyberbullismo, ne devono dare informazione immediata al Dirigente Scolastico.

Il Dirigente, a questo punto, attiva nei confronti dello/gli studente/i che ha/hanno commesso atti di bullismo/cyberbullismo, le fasi della procedura come di seguito indicate, al fine di individuare e mettere in atto provvedimenti non di carattere punitivo ma educativo, e di sanzionarli sulla base di quanto previsto nel Regolamento di Istituto così come integrato dal presente Codice Interno.

PRIMA FASE: analisi e valutazione dei fatti denunciati

SECONDA FASE: risultati sui fatti oggetto di indagine

TERZA FASE: azioni e possibili provvedimenti

▪ Supporto e protezione alla vittima; evitare che la vittima si senta responsabile

▪ Comunicazione alla famiglia della vittima (convocazione) e supporto nell’affrontare la situazione segnalata, concordando modalità di soluzione e analizzando le risorse disponibili dentro e fuori della scuola (educatori, altri...)

▪ Comunicazione ai genitori del bullo/cyberbullo (convocazione);

▪ Convocazione straordinaria del Consiglio di classe

▪ Scelta dell’opportuno ammonimento al bullo/cyberbullo

▪ Valutazione di un intervento personalizzato, che abbia come obiettivi lo sviluppo dell’empatia, dell’autocontrollo, l’aumento della positività, l’evidenza delle conseguenze di ogni comportamento, lo sviluppo delle abilità di dialogo, di comunicazione e di negoziazione

▪ Valutazione del tipo di provvedimento disciplinare, secondo la gravità

▪ Nel caso la famiglia non collabori, giustifichi, mostri atteggiamenti oppositivi o comunque inadeguatezza, debolezza educativa o sia recidiva nei comportamenti, si procederà alla segnalazione ai Servizi Sociali del Comune.

Premesso che un comportamento che di solito potrebbe essere considerato non grave, diviene GRAVE quando commesso o diffuso attraverso l’uso di smartphone e tablet sulla rete internet, poiché il potenziale lesivo di insulti, atti di esclusione, danneggiamenti, discriminazioni può essere aumentato in modo sostanziale dalla diffusione via web, che ne comporta un’automatica potenziale condivisione globale delle stesse, si riporta quanto segue

 

8. TABELLA SINOTTICA INFRAZIONE/SANZIONE

INFRAZIONE

PROVVEDIMENTO

ORGANO COMPETENTE

L’alunno diffonde a terzi, in modo non autorizzato, audio, foto o video in violazione delle norme sulla privacy

Convocazione del C.d.C. per valutare la gravità del fatto commesso * Provvedimenti disciplinari educativi, da individuare e concordare all’interno degli organi competenti

Docente e/o C.d.C (Componente rappresentanti dei genitori, degli alunni e famiglia/e dell’interessato/a) alla presenza del DS ed eventualmente del Referente cyberbullismo

L’alunno usa insulti, termini volgari e offensivi ai danni di altri studenti; ricorre ad atti o parole che consapevolmente tendono ad emarginare altri studenti, a deriderli e ad escluderli. Questi comportamenti vengono diffusi e condivisi attraverso smartphone, tablet, su social network, servizi di messaggeria istantanea, ecc.

* Provvedimenti disciplinari educativi, da individuare e concordare all’interno degli organi competenti

CdC (Componente rappresentanti dei genitori, degli alunni e famiglia/e dell’interessato/a) alla presenza del DS ed eventualmente del Referente cyberbullismo

L’alunno fa ricorso alla violenza all’interno di una discussione, mettendo in pericolo l’incolumità altrui. L’alunno fa ricorso all’utilizzo di termini gravemente offensivi e lesivi della dignità altrui. L’alunno fa ricorso alla propaganda e teorizzazione della discriminazione nei confronti di altre persone. Questi comportamenti vengono diffusi e condivisi attraverso smartphone, tablet, su social network, servizi di messaggeria istantanea, ecc.

* Provvedimenti disciplinari educativi, da individuare e concordare all’interno degli organi competenti

CdC (Componente rappresentanti dei genitori, degli alunni e famiglia/e dell’interessato/a) alla presenza del DS ed eventualmente del Referente cyberbullismo

L’alunno danneggia volontariamente strutture, attrezzature e beni della scuola (vetri, pannelli, strumenti di lab., attrezzi e suppellettili nelle palestre, libri, lavagne.) Questi comportamenti vengono diffusi e condivisi attraverso smartphone, tablet, su social network, servizi di messaggeria istantanea, ecc.

* Provvedimenti disciplinari educativi, da individuare e concordare all’interno degli organi competenti

CdC (Componente rappresentanti dei genitori, degli alunni e famiglia/e dell’interessato/a) alla presenza del DS ed eventualmente del Referente cyberbullismo

 

*Provvedimenti disciplinari educativi, da individuare e concordare all’interno degli organi competenti:

▪ Discussione in classe e ristabilimento delle regole di comportamento.

▪ Incontri con il personale specializzato del SERT sia individuali (Counselling) che rivolti all’intera classe o agli alunni coinvolti.

▪ Lettera di scuse da parte del bullo o cyberbullo

▪ Azioni di tutoraggio dei compagni più deboli

▪ Percorsi di studio individuali mirati all’approfondimento del fenomeno, anche con la produzione di elaborati che inducano lo studente ad uno sforzo di riflessione e di rielaborazione critica degli episodi in oggetto e conseguente relazione informativa rivolta alla classe.

▪ Partecipazione ad attività di gruppo su temi relativi ad argomenti strategici che invitano a parlare di sé e delle relazioni (temi sull’amicizia, sui rapporti con i coetanei, sulla scuola, sulle attività del tempo libero, sulla famiglia...) e successiva discussione in classe.

▪ Partecipazione guidata ad azioni di volontariato nell’ambito della comunità scolastica, quali collaborazione al riordino di materiali bibliotecari, o presso enti del terzo settore.

▪ Partecipazione ad iniziative di solidarietà promosse dalla scuola.

 ▪ Obbligo alla frequenza di specifici corsi di formazione su tematiche di rilevanza sociale o culturale.

▪ Sospensione dalle lezioni (i giorni di sospensione fino a 15 giorni sono deliberati dal C.d.C.)

Allegati

Decreto di nomina del Team anti bullismo

File PDF

MODELLO PRIMA SEGNALAZIONE DEI CASI DI (PRESUNTO) BULLISMO E VITTIMIZZAZIONE

File PDF